Tesi di: Ottavia Antonelli
L’arte del sottotitolaggio: nascita, sviluppo e strategie
Quanti modi esistono per comunicare?
Ci sono le parole, i suoni, le immagini, i gesti. Attraverso le parole, soprattutto, si esprimono idee, desideri, bisogni, stati d’animo e sentimenti.
Si costruiscono dialoghi e progetti, si intraprendono accordi, ma cosa resta di tutte le parole dette se non vengono scritte?
Si perdono, si dimenticano, si confondono. La storia della nostra società nasce e si sviluppa attraverso le parole ma quelle scritte.
La rappresentazione grafica dei numeri, prima, e della lingua poi, ha dato vita alla scrittura; ha attraversato millenni, vaste aree geografiche e coinvolto tutte le popolazioni interessate.
Tramutare i suoni in segni ha significato dar vita alla storia. L’uomo ha sempre avuto il desiderio ed il bisogno di comunicare sia per una necessità emotiva sia per una necessità pratica, di sopravvivenza.
Dai primi segni incisi sulla roccia, passando per i simboli ideografici ed arrivando alla scrittura cuneiforme (considerata la nascita della Civiltà da archeologi e filologi) l’uomo non ha mai smesso di esprimersi; lo ha fatto usando parole scritte così da poter essere ricordate, trasmesse.
“Comunicare” non è, però, sempre sinonimo di “comprendere”. Le diverse lingue ed i rispettivi alfabeti usati possono essere un ostacolo, se non opportunamente e correttamente tradotti nella lingua di “destinazione”.
Dunque, la comunicazione verbale, per risultare efficiente e raggiungere tutti, dovrà essere necessariamente supportata dalla comunicazione scritta.
Cosa succede quando le parole scritte in una lingua accompagnano i suoni e/o le immagini che appartengono ad un’altra? Un video in lingua straniera può essere tradotto utilizzando i sottotitoli, dando così modo a chiunque di comprendere.
Cosa sono i sottotitoli? Quando sono apparsi la prima volta?
Come si applicano?
Chi stabilisce norme e regole per la sottotitolazione e chi si occupa dell'eventuale traduzione?
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