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Confronto sull'apprendimento della lingua italiana e giapponese nell'età infantile

Mediazione Linguistica
  • 03 May 2023

Tesi di: Samanta Tatu

Il bilinguismo è un fenomeno conosciuto ormai in tutto il mondo ed in continua e rapida estensione che prese piede, magari più in alcuni paesi che in altri nonostante le differenze culturali del popolo nativo, grazie alla voglia di andare oltre i pensieri retrogradi e patriottici di preservare una sola lingua ufficiale, ma al contrario di acclamare ed accogliere la conoscenza. Grazie a quest’onda culturale che quando arriva, travolgendo l’intera nazione o solo alcune parti, con il suo incredibile coinvolgimento storico e socioculturale cambia le visioni comuni.

La ragione per cui queste rinfrescanti acque siano importanti, è lampante; portano cambiamenti positivi sotto molti fronti. Ed io vorrei provare come la conoscenza di nuove lingue, abbia migliorato questi paesi per quanto riguarda l’aspetto culturale, economico-sociale e della singola persona.

Un’ulteriore intenzione sarebbe quella di illustrare le motivazioni per cui altre nazioni hanno difficoltà ad assorbire nuove lingue e di conseguenza spronare quest’ultimi, in base alle motivazioni storico-geografiche oltre alle idee nazionaliste in cui credono che la propria lingua madre sia insostituibile, ad adottare nuove soluzioni affinché ci sia un’apertura mentale diversa. La ragione per cui ho deciso di intraprendere questo argomento a me caro è semplice; la mia nazione d’origine è la Moldavia, un piccolo paese extracomunitario che non ha subito nessun tipo di evoluzione da 20 anni a questa parte.

Prendo in considerazione l’ultimo ventennio in quanto è questo il periodo in cui ho cominciato una nuova vita in Italia e, nonostante ciò, ho sempre cercato di tenermi al corrente sulle realtà del mio paese nativo. Per quanto piccolo, è una nazione disastrata e ferma e legata alle idee bigotte che la caratterizzano. Il tutto, ovviamente, causato dalla situazione culturale e dalla chiusura mentale in cui è sigillata.

Dove voglio arrivare con queste affermazioni? Dopo diversi studi, si giunge velocemente alla conclusione che la conoscenza di nuove lingue e nuove verità aumenta la possibilità di crescita delle singole persone che portano di conseguenza allo sviluppo di un intero paese. Infatti, un’attenzione particolare sarà dedicata alle funzioni cerebrali e come queste captano le nuove informazioni, affinché si possa comprendere meglio le differenze tra un bilingue ed un monolingue.

Non mi fermerò solo a questo ma l’intenzione è quella di sviscerare le situazioni storiche che hanno condotto un paese ad essere bilingue e quelle che hanno spinto un paese ad essere prettamente monolingue ed in che modo questo ha migliorato o danneggiato la nazione che prenderò in considerazione nei prossimi capitoli.

Esaminerò due nazioni: una bilingue o poliglotta, mentre l’altra prettamente monolingue e ne presenterò le situazioni sociali, culturali ma anche storico-geografiche che hanno spinto le suddette nazioni ad essere difformi o, probabilmente, una migliore dell’altra.

Riporterò l’esempio sopracitato sia per quanto riguarda la parte occidentale del globo che quella orientale per capirne meglio gli aspetti e le differenze reciproche facendone un paragone finale.

L’intenzione sarà quella di far intendere che l’apprendimento e la conoscenza di una lingua diversa da quella madre è un ponte di comunicazione che permette l’assorbimento di idee nuove, miglioramento personale e crescita emotiva oltre che intellettuale. O almeno per me è stato così.

In un mondo in cui la conoscenza è il motore di una società, è più che necessario provare come l’acquisizione di una lingua sia, come anticipato poco fa, più che necessaria per l’evoluzione della persona e del suo insieme.

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