Tesi di: Alice Callari
Nel cuore pulsante della storia umana, sotto il manto delle generazioni che hanno plasmato il destino della nostra società, risiede il femminismo come un filo dorato intessuto con i sogni, le lotte e le vittorie delle donne.
Questa ricerca si propone di immergersi nelle profondità di questo tessuto, esplorando il femminismo come un faro guida attraverso il labirinto intricato della condizione umana.
Intrappolate tra le pagine della storia, le voci delle donne si elevano come melodie struggenti, richiamando un passato di oppressione e illuminando il cammino per un futuro più equo. La storia del femminismo è una sinfonia di coraggio, che ha accompagnato donne straordinarie mentre sfilavano in cortei di diritti, sfidavano leggi ingiuste e forgiavano il loro destino con la forza della determinazione. Da ogni goccia di inchiostro che scorre sulle pagine di questa tesi emerge un ritratto intricato delle sfide affrontate dalle donne nel corso del tempo.
Attraverso l'obiettivo di questa indagine, scrutiamo oltre il semplice atto di raccontare storie; cerchiamo di cogliere il respiro della lotta per l'uguaglianza di genere che ha reso le donne architette di un cambiamento epocale. La storia delle donne, con le sue pieghe intricate e le sue ombre profonde, è intrecciata con le storie di madri, figlie, e sorelle, che hanno ereditato il fardello della lotta, passandolo di generazione in generazione.
Quello che si vuole fare è dare un tributo a ogni passo avanti, un canto di risonanza per le battaglie vinte e una melodia di speranza per quelle ancora da combattere. Nell'ombra di ogni discriminazione, sorge una luce che il femminismo ha acceso.
Questa ricerca si propone di indagare questa luce, di esplorare le fiamme ardenti di donne che hanno alzato la voce quando il mondo tentava di soffocarle nel silenzio. Ogni parola è una testimonianza della forza che risiede nell'essere donna, nella capacità di trasformare le esperienze individuali in una marea di cambiamento collettivo. Il femminismo è evidenziato non solo come un concetto accademico; è un richiamo alla coscienza umana, un invito a riflettere sulle profondità della disparità di genere e a impegnarsi per un futuro in cui ogni donna possa crescere senza limiti e ogni uomo possa abbracciare un'uguaglianza autentica.
Attraverso le parole, i racconti e le lotte delle donne, ci immergiamo in un viaggio emozionale, in un'odissea che ci spinge a esplorare il significato dell'essere donne in una società che spesso sembra ancora lottare per comprendere appieno il potenziale di metà della sua popolazione.
Che queste parole siano catalizzatrici di empatia, richiamo all'azione e inno all'amore e alla solidarietà che possono abbattere le barriere dell'ingiustizia di genere. Insieme, attraverso la storia che ancora si scrive e le storie che siamo chiamati a raccontare, costruiamo un cammino verso un domani in cui il femminismo non sia solo un movimento, ma un modo di vivere in cui ogni donna trovi il suo posto al sole e ogni uomo riconosca il valore intrinseco di ogni essere umano.
In questa ricerca si vuole mettere in risalto la traduzione metaforica dell’universo femminile in tutte le sue declinazioni nella storia delle società umane. Tradurre le varie simbologie che l’universo della donna ha raccolto attorno a sé.
Dal luogo sacro, alla violenza più becera. Nel periodo del tholos, le società matriarcali, il culto della grande madre. Oggi “Dio è morto”, la canzone di Francesco Guccini sembra quanto mai profetica.
La desacralizzazione dell’essere umano e la violenza legittimata hanno creato un campo ampio alla denigrazione della figura femminile. In realtà nella nostra società occidentale il patriarcato sembra essere stato un valore longevo.
Lo spostamento della sacralità dell’essere umano verso figure maschili della tradizione giudaico cristiana ha dato un imprinting indissolubile e maledetto al nostro vivere comune. L’uomo, nell’uccidere una donna, non uccide solo l’individuo, ma profana il luogo sacro della sua nascita.
Il ventre umido scuro del tempio viene desacralizzato e abbandonato per sempre. Uccidere la donna è l’incesto più profondo, forse, che l’uomo possa perpetuare.
Questa è la mia tesi che proverò a esporre e a sostenere.
C’è un posto in cui l’essere umano nasce e trova la prima dimora, quel posto ogni giorno è morto e ammazzato.
La grande Madre muore ogni giorno.
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