La mediazione linguistica svolge un ruolo cruciale nelle relazioni internazionali e diplomatiche. La sua importanza deriva dal fatto che le lingue sono uno strumento fondamentale per la comunicazione efficace tra persone provenienti da paesi diversi.
Il francese e l'inglese sono due lingue che rivestono un ruolo particolarmente significativo in questo contesto. Ecco perché:
La conoscenza di entrambe le lingue, francese e inglese, offre un vantaggio strategico nella mediazione linguistica nel contesto delle relazioni internazionali e diplomatiche. Queste lingue consentono di comunicare con un'ampia varietà di paesi e organizzazioni, facilitando la negoziazione, la diplomazia e la cooperazione internazionale.
Tesi di: Giulia Del Monte
La mia tesi tratterà diversi argomenti collegati tra loro, partendo dal lontano 1919, ritornando ancora più all’antichità e all’antico Egitto ed arrivando ai giorni nostri.
L’argomento in questione è il francese come lingua diplomatica e la sua evoluzione e ora vi spiegherò perché ha catturato sin da subito la mia attenzione. Il francese è una delle tre lingue straniere che studio da un po’ di anni a questa parte, è una lingua affascinante ed è considerata da sempre la lingua per eccellenza dell’Unione Europea.
Il francese ha mantenuto il primato di lingua diplomatica e perciò di lingua usata in molte occasioni di prestigio per anni, fino a quando non è prevalso l’inglese. Ebbene sì l’inglese oggigiorno è la prima lin gua al mondo e sono poche le persone rimaste a non conoscerla, è essenziale e la ritroviamo infatti anche nella lingua italiana che è essa stessa ricchissima di anglicismi che ormai utilizziamo tutti i giorni come se fossero parole originariamente italiane.
Facendo ricerche sul francese e sulla sua supremazia come prima lingua nel passato ho avuto la possibilità di fare varie scoperte e sono venuta a conoscenza, per esempio, del fatto che il primo interpretariato di consecutiva nella storia è s tato realiz zato in occasione della Conferenza di Parigi.
La Conferenza di Parigi è stata molto importante dal punto di vista storico ma ancora di più per quanto riguarda la storicità dell’interpretariato e lo sviluppo della considerazione che abbiamo oggi della figur a dell’interprete.
In passato non esistevano scuole di interpretariato e traduzione, chiunque poteva fare l’interprete e non era un lavoro contemplato come prestigioso, bensì inizialmente durante la Prima guerra Mondiale e ancor prima i prigionieri erano sfruttati e costretti a lavorare come interpreti per Re e Imperatori.
Conoscere la lingua del popolo che si voleva conquistare era considerato tutt’altro che prestigioso e perciò questo compito venivano affidato a persone fatte prigioniere in guerra.
Un al tro evento storico fondamentale per l’interpretariato e tutto ciò che lo accompagna è il processo di Norimberga con esso tutto il mondo ha cominciato a vedere l’importanza e la necessità della figura dell’interprete e soprattutto ha capito che c’era fortemente il bisogno di una svolta e di una modernizzazione del settore in questione.
Di fondamentale importanza è stato per me parlare della netta differenza che si ha tra il traduttore e l’interprete, perché non tutti lo sanno e in molti sbagliano quand o pensano che interprete e traduttore siano la stessa cosa.
Citando nette differenze ho dovuto necessariamente trattare dell’interpretazione consecutiva e simultanea, anch’esse sono collegate ma si distinguono per numerosi aspetti, per vantaggi e svantaggi.
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