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Interpretare nell’era post-Covid: che cosa è cambiato?

Mediazione Linguistica
  • 11 Sep 2023

Tesi di: Michela Di Clemente

Il presente elaborato nasce dalla volontà di analizzare i cambiamenti che hanno interessato il mondo dell’interpretazione simultanea a seguito della pandemia da Covid-19, con particolare attenzione alla diffusione di una nuova modalità: l’interpretazione simultanea a distanza, o remote interpreting (RSI).

L'interpretazione a distanza (RSI) è stata originariamente utilizzata in settori in cui è necessaria un'interpretazione dialogica (come il settore sanitario o giuridico) e successivamente è stata estesa anche all'interpretazione di conferenza. I primi tentativi di sperimentare l'interpretazione simultanea a distanza risalgono agli anni '70, da parte delle istituzioni europee e delle organizzazioni internazionali al fine di ridurre i costi e affrontare le limitazioni di spazio.

Durante tali esperimenti gli interpreti lavoravano in cabina e si trovavano fisicamente tutti in una sede diversa rispetto all'evento, in cui vi erano il pubblico e gli oratori. In seguito, grazie ai progressi tecnologici, questa nuova modalità si è diffusa ed affermata anche in contesti al di fuori delle istituzioni, cominciando ad essere utilizzata anche nel settore privato, ad esempio durante videoconferenze o webinar. Inoltre, la nascita di piattaforme online ha permesso agli interpreti di lavorare da remoto, quindi da sedi diverse sia dal luogo dell’evento che da quello in cui si trovavano altri colleghi o partecipanti.

Per Remote Simultaneous Interpreting (RSI) si intende questa nuova modalità che prevede lo svolgimento del lavoro dell’interprete da una sede come per esempio la propria abitazione che non disponga necessariamente di cabine o assistenti tecnici, tramite l’utilizzo di piattaforme online create appositamente. Tuttavia, è importante sottolineare che prima della pandemia da Covid-19, molti interpreti non erano favorevoli all’uso dell’interpretazione a distanza, ritenendo le condizioni di lavoro a distanza spesso intollerabili.

Le misure di emergenza disposte a marzo 2020 per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19, hanno impedito il verificarsi di eventi presenziali, portando così ad un passaggio forzato all’interpretazione simultanea a distanza. Improvvisamente, gli interpreti si sono trovati di fronte all’impossibilità di spostarsi e di lavorare all’interno di una cabina insieme ad un collega, vedendo sconvolto il proprio contesto lavorativo.

Molti interpreti hanno lavorato dalle proprie abitazioni, dovendo ricorrere all’utilizzo delle proprie attrezzature e dovendo usufruire dell’assistenza tecnica solo da remoto e svolgendo il proprio lavoro senza la presenza di un collega, se non a distanza. Inoltre, la qualità dell’audio trasmesso durante questa modalità è stato spesso criticato dai professionisti, che hanno riscontrato problematiche all’apparato uditivo. L’emergenza sanitaria ha indubbiamente cambiato il lavoro dell’interprete in maniera significativa. Per poter comprendere a pieno tali dinamiche, è stato condotto dapprima un processo di documentazione essenziale per comprendere le condizioni dell'interpretazione simultanea a distanza che erano già state identificate prima dell’emergenza sanitaria e per comprendere il contesto in cui gli interpreti si sono trovati a lavorare dopo l'introduzione delle piattaforme online.

L’elaborato si articola in quattro capitoli. All’interno del primo capitolo, si fornirà la definizione di interpretazione simultanea a distanza, facendo riferimento ai primi esperimenti condotti dalle organizzazioni internazionali e dalle istituzioni europee a partire dagli anni Settanta, fino a quelli svolti nel Duemila.

Verranno discusse le principali problematiche scaturite dalla RSI, facendo riferimento agli studi svolti sulla presenza e sullo stress ed affaticamento percepito dagli interpreti e ai requisiti tecnici dell’attrezzatura. Il secondo capitolo sarà incentrato sull’utilizzo di piattaforme online e sull’interpretazione simultanea a distanza. Verrà analizzato il passaggio dalle videoconferenze alle piattaforme per la RSI e verranno presentate le principali piattaforme per eventi online. Successivamente verranno presentati gli standard ISO e le linee guida delle associazioni, riguardo la nuova modalità.

Nel terzo capitolo si analizzerà l’impatto del Covid-19 sull’interpretazione di conferenza, con particolare attenzione al passaggio dalla modalità presenziale a quella a distanza. Verranno poi analizzati gli effetti della pandemia sul mercato dell’interpretazione di conferenza e sugli interpreti. Successivamente saranno descritte le misure di sostengo economico messe in atto sia da enti statali che sovranazionali, nonché le proteste promosse dagli interpreti per denunciare l'insufficienza di tali aiuti.

Il quarto capitolo evidenzierà come l’interprete sia un vero e proprio ponte di comunicazione, in particolar modo durante il periodo dell’emergenza sanitaria, in cui il lavoro dell’interprete è stato essenziale per far sì che vi fosse comunicazione tra le comunità scientifiche e per consentire lo svolgimento degli eventi online.

In uno scenario di incertezza e confusione, l'unica certezza del 2020 è stato il cambiamento causato dalla pandemia, la quale probabilmente ha semplicemente accelerato il cambiamento sociale e tecnologico che era comunque inevitabile, mostrando la natura della professione dell’interprete, che tende ad adattarsi facilmente alle nuove condizioni di lavoro, seppure con notevole riluttanza.

Per concludere, emergerà così come nonostante le innumerevoli difficoltà che si possono riscontrare, gli interpreti mostrino una notevole capacità di adattamento e una determinazione nel fornire servizi di interpretazione di alta qualità anche nella modalità a distanza, garantendo la continuità della comunicazione multilingue in periodo di cambiamenti e incertezze. In tale senso, dunque, l’interprete rappresenta una risorsa essenziale.

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