Tesi di: Roberto Ripoli
Non è raro nella società che coloro che assumono il ruolo di interpreti non siano professionalmente qualificati o formati in alcun modo. Spesso si tratta di persone che padroneggiano due lingue di lavoro (non sempre ad un livello sufficiente) e in molti casi sono gli stessi membri della famiglia che assumono questo ruolo.
Ciò comporta una serie di rischi, in quanto ci sono alcuni requisiti che gli interpreti devono soddisfare per garantire una buona comunicazione tra due interlocutori in questa attività. In primo luogo, gli interpreti professionisti devono essere formati sulle diverse tecniche e modalità di interpretazione e conoscere aspetti importanti di questa attività, come la regolazione della voce, l'allocazione dell'attenzione e il prendere appunti. Inoltre, è essenziale che siano in grado di far fronte a una serie di difficoltà, come l'uso di una terminologia speciale, la mancanza di materiali di supporto, l’impossibilità di accedere alle apparecchiature elettroniche, la mancanza di supporto istituzionale e, nel caso di volontari, la scarsa o assoluta nulla remunerazione.
Dal punto di vista emotivo, devono essere consapevoli delle diverse situazioni che possono affrontare ed essere in grado di saper rispondere in modo adeguato, rispettando le regole imposte dal codice deontologico. Se tutti questi requisiti non vengono rispettati, è molto probabile che si verifichino problematiche come: l'errata riproduzione del messaggio o la violazione della riservatezza e dell'imparzialità che un interprete professionista non deve mai trascurare.
Sulla base di questo profilo in cui la figura dell'interprete si prefigura, l'oggetto della mia tesi fa riferimento al ruolo che riveste all'interno degli ambienti sociali maggiormente rilevanti e soprattutto di elevarne l'importanza molto spesso sottovalutata. Gli ambiti che andrò ad analizzare sono essenzialmente tre: quello sanitario, in cui l’interprete svolge un ruolo fondamentale di ponte tra lo straniero che non parla la lingua italiana e i medici che hanno bisogno di una figura che possa da un lato spiegare al paziente il tipo di problematica sanitaria che lo affligge e dall’altro lato avere il delicato compito di comunicare con un certo grado di empatia e di linguaggio emotivo volto a mettere a proprio agio l’interlocutore interessato.
Il secondo ambito è quello giuridico con uno sguardo attento all’impiego degli interpreti sia a livello nazionale che europeo e le modalità di formazione degli stessi per poter creare profili professionali elevati.
Infine, l’ultimo ambito sarà in tema di immigrazione, con particolare attenzione sul lavoro svolto dalle ONG in contesto internazionale per la tutela dei diritti umanitari e su come la figura dell’interprete possa non solo essere di primaria importanza per coloro in cerca di un futuro migliore ma anche, come vedremo, per i singoli rappresentanti delle ONG che, essendo spesso di nazionalità diverse, si ritrovano a doversi difendere e giustificare le proprie operazioni di salvataggio senza nessuno che faccia loro da tramite, soprattutto in tribunale.
Tutti e tre gli ambiti sono strettamente collegati uno con l'altro, creando un puzzle esplicativo in cui ogni pezzo inserito rappresenta un frammento che compone la società vigente in cui l'interprete e il mediatore linguistico avanzato ne rappresentano il cardine principale per la comunicazione interpersonale.
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