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Plurilinguismo, Intercomprensione, Glottologia: Strumenti di potenziamento per interpreti e traduttori

Mediazione Linguistica
  • 28 Feb 2023

Tesi di: Dragos Canatui

Il presente argomento tesi nasce da un profondo interesse personale per le lingue, per la linguistica e alcune materie specifiche all’interno di essa come il plurilinguismo, l’intercomprensione e la glottologia. Inoltre, tale scelta risiede nel naturale allineamento con il percorso di studi intrapreso, ovvero l’interprete di conferenza. L’esperienza linguistica individuale gioca un ruolo fondamentale in quanto l’autore stesso è bilingue dalla nascita; di madre lingua romena e russa. L’istruzione ricevuta fino ai quattordici anni, equivalente alla scuola media italiana, è avvenuta nella capitale della Moldavia, Chişinau, un contesto multilingue che ha saldato le radici per il futuro percorso plurilingue.

La formazione superiore e accademica ha avuto luogo in Italia, a Roma, con la successiva integrazione della lingua italiana, inglese e francese nell’inventario linguistico individuale. Come suggerito dal titolo, le tre materie della linguistica elencate poco sopra verranno trattate attraverso l’ottica di potenziamento di quelle che sono le abilità di un interprete o traduttore. Nonostante il focus del lavoro sia incentrato sull’interpretariato e sulla figura dell’interprete, verranno trattati anche alcuni aspetti della traduzione specializzata in quanto dimensione linguistica gemella. I fenomeni scelti verranno analizzati su due piani: pratico-metodologico e psicologico; allo stesso tempo verrà dedicata attenzione ai vari fenomeni linguistici confinanti. Il carattere di questo lavoro è per lo più di tipo nozionistico, ma include al suo interno riflessioni basate sulle conoscenze apprese nel percorso formativo come interprete di conferenze. Ciascun elemento portante di ogni capitolo verrà ampiamente definito insieme ai fenomeni annessi.

La crescita dei flussi migratori, le mobilità internazionali e il mutamento delle società stanno trasformando radicalmente i paradigmi sociali e culturali, un quadro all’interno del quale sempre più spesso si parla di plurilinguismo. In tale contesto andremo ad analizzare il fenomeno stesso nelle società moderne e il ruolo del parlante plurilingue. L’argomento verrà esaminato anche sul piano psicologico, mostrando la relazione tra monolinguismo, bilinguismo e il plurilinguismo, i vantaggi e gli svantaggi per poi arrivare al nesso tra il mondo dell’interpretariato e l’utilità dell’essere plurilingue. Verrà prestata particolare attenzione anche al concetto stesso di lingua e linguaggio in quanto realtà complementari al plurilinguismo.

In una società sempre più multipolare e multilingue coesiste un altro fenomeno parallelo al plurilinguismo: l’intercomprensione. Nella seconda parte andremo ad analizzare quest’ultimo come processo, rivelando i principi teorici e i metodi applicativi pratici. Inoltre andremo ad analizzare il grado di trasparenza lessicale, l’opacità terminologica, i limiti e i punti di forza generali dell’intercomprensione, da ora in avanti presentata come IC.

Sempre in questo contesto verrà analizzata anche l’IC come disciplina integrativa per l’apprendimento delle nuove lingue. Infine vedremo le differenze e le difficoltà dell’IC orale, considerando il progetto IC EuRom5.

Nell’ultimo capitolo analizzeremo lo studio della linguistica storica, della linguistica comparativa e della linguistica generale, sottolineando i punti d’incontro, le differenze pratiche e metodologiche. Particolare attenzione verrà dedicata al caso della Global English e all’ELF (inglese come lingua franca), ovvero lingua ponte tra i vari popoli e culture. Verrà esaminata l’influenza dell’inglese sulle altre lingue, in specifico sull’italiano, per poi passare all’analisi dei neologismi, prestiti, calchi e altre contaminazioni linguistiche. Conoscere le radici dei termini, la loro provenienza e la loro specifica storia è fondamentale per chi opera con le parole come un interprete: è necessario un uso consapevole e meticoloso di queste ultime. Nonostante il lavoro in questione si basi su tre diversi (anche se vicini) pilastri della linguistica, il focus primario rimarrà sempre sulla figura dell’interprete/traduttore, delineando di volta in volta i vantaggi impliciti ed espliciti.

L’obiettivo della tesi è dunque mostrare come oltre a un’ottima padronanza di una lingua, le specifiche conoscenze tratte dalle dimensioni linguistiche elencate sopra possano rafforzare e ampliare le competenze pratiche dell’interprete e del traduttore nell’ambito lavorativo. Per interpretare a livello professionale non basta avere semplicemente una buona padronanza delle lingue, perciò analizzeremo nello specifico le competenze di un interprete a tutto tondo, per poi sovrapporle a quelle di un traduttore specializzato, sottolineando successivamente le differenze e gli aspetti comuni.

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