Tesi di: Angela Piro
La censura nella traduzione
Ogni essere umano nasce con la volontà , e il pieno diritto, di esercitare la sua libertà d’espressione e di pensiero. Questi, infatti, sono alcuni dei fattori che ci hanno spinto nei secoli a sviluppare capacità come la scrittura, l’arte, la musica e molte altre ancora. Ma quando è stato il momento in cui si è deciso che non tutto poteva essere condiviso e decidere così a chi spettasse l’accesso a determinate informazioni e conoscenze?
Con questo elaborato si cercherà di illustrare gli inizi di questa pratica, attraverso un excursus storico, soffermandosi in particolare sulla censura del periodo fascista e di quello franchista, nonché sulle difficoltà che si sono dovute affrontare in ambito traduttivo per alcune categorie di romanzi, in cui non sempre è stato possibile rispettare il codice deontologico del mestiere.
Successivamente si affronterà anche un’analisi sulla censura dell’Italia repubblicana, che vede principalmente coinvolto il settore cinematografico, l’influenza esercitata dalla Chiesa e quegli argomenti tabù che, in parte, continuano a sopravvivere ancora oggi.
Si vuole inoltre argomentare su come abbia avuto inizio la censura nel cinema (la cui presenza, come verrà mostrato, non era prevista) e di come si sia trascinata fino al nostro presente in ambiti come i cartoni animati e i videogiochi.
Non si vuole cercare di proporre una soluzione a questa “problematica”, ma semplicemente offrire uno spunto di riflessione che possa essere capace di incoraggiare ad una visione critica e il più possibile costruttiva sull’uso di questo strumento e su come possa esercitare delle influenze anche sulla nostra mentalità.
Inoltre cercherò di spiegare il mio punto di vista nei confronti della censura e del perché, a mio modesto parere, non risulti essere un mezzo valido ad adempiere alla tutela da contenuti considerati “pericolosi”, e di come sarebbe invece da preferire, la formazione e l’incoraggiamento alla loro conoscenza, poiché la paura verso qualcosa ha origine da una scarsa conoscenza di quest’ ultima.
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