Tesi di: Caterina Filauri
Graphic novel: ipotesi di traduzione
Fin da bambina mi è sempre piaciuto leggere.
Ormai a casa non sappiamo neanche come e dove sistemare tutti i libri che compro ogni volta che ne ho l’occasione. Coloro che mi hanno trasmesso questa passione sono i miei genitori... infatti, sono stati loro a introdurmi al mondo della lettura e non solo dei romanzi ma anche dei fumetti. Da più grande il mio interesse ha inglobato anche il mondo orientale, in particolare la cultura giapponese, facendomi conoscere i manga.
Durante il mio percorso universitario ho potuto studiare il giapponese, andare in Giappone e vivere la cultura giapponese da molti punti di vista. Fu proprio questo collidere del mondo occidentale con il mondo orientale a spingermi a fare una tesi sulle analogie e differenze tra i fumetti (comics) e i manga giapponesi.
Per il mio percorso magistrale ho optato per un lavoro più sperimentale che si legasse però al mio percorso e al mio lavoro precedente. Dopo un lungo periodo di riflessione ho deciso di dedicarmi a un argomento che nella tesi precedente avevo solo accennato: il graphic novel.
L’idea era di trovare un graphic novel in lingua italiana che non era stato ancora tradotto e di tradurlo io stessa verso l’inglese.
Per una questione di copyright ho fatto solo una traduzione parziale dell’opera da me scelta con conseguente analisi dei problemi traduttivi e delle soluzioni da me adottate.
Il graphic novel è un genere molto simile sia al fumetto sia al romanzo, ciò nonostante, non si può affrontare la traduzione come se fosse uno dei due. Un graphic novel è scritto a vignette come un fumetto ma i contenuti sono simili a quelli del romanzo... quindi, come fare? Di seguito illustrerò la mia ipotesi di traduzione.
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