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Interpretare per l’Europa: sfide e opportunità

Mediazione Linguistica
  • 20 Dec 2022

Tesi di: Eleonora Canini

Interpretare per l’Europa: sfide e opportunità

Che cosa significa interpretare per l’Europa oggigiorno? Quali sono le sfide che gli interpreti devono affrontare per poter svolgere il loro lavoro in un continente multilingue e multiculturale in cui sono presenti ben 24 lingue ufficiali? Quali sono, al contempo, le opportunità che essi possono e devono cogliere da questo contesto linguistico e culturale così variegato? L’obiettivo del presente elaborato è quello di rispondere a tali domande illustrando un quadro ampio ed esaustivo della situazione attuale riguardo l’interpretazione in Europa, analizzandola soprattutto presso le istituzioni europee.
Particolare attenzione sarà rivolta alle politiche linguistiche che vigono all’interno dei vari organismi dell’Unione, tra cui: la Commissione, il Consiglio, il Parlamento e la Corte di Giustizia. Infine, verrà esaminato il funzionamento e l’organizzazione della DG Interpretazione presso la Commissione europea.

Questo lavoro nasce dalla necessità e dal desiderio di mettere in luce la professione dell’interprete, una figura e un’attività spesso sconosciuta, misteriosa e talvolta incompresa, che deve scontrarsi con una realtà linguistica europea affascinante ma, al tempo stesso, molto complessa. Si tratta di una professione dalle radici storiche profondissime, che unisce popoli e supera qualsiasi barriera continentale utilizzando solo il potere della parola e del linguaggio. La ragione che mi ha spinto a intraprendere questo progetto di tesi risiede nell’interesse personale per la materia. In questi anni di percorso formativo presso la SSML Gregorio VII, la mia passione per l’interpretazione è cresciuta sempre di più, nonostante gli ostacoli, lo stress e le sfide che si celano dietro questa professione. Il presente lavoro intende contribuire a una migliore comprensione della professione dell'interprete di conferenza, che è per sua natura sovrannazionale.
Negli ultimi anni l’interpretazione, intesa sia come attività lavorativa sia come risultato di un processo intellettivo e cognitivo, ha guadagnato maggiore terreno suscitando un notevole interesse, principalmente nei giovani. L’importanza e l’attenzione rivolta verso questa disciplina si rileva a livello internazionale ed è testimoniata da un crescente numero di dibattiti, conferenze, eventi e riunioni. Abbiamo inoltre assistito a un aumento delle offerte universitarie, vale a dire la laurea triennale e magistrale conseguita presso le Scuole Superiori per Interpreti e Traduttori, che si sono recentemente moltiplicate in numerosi paesi, compreso il nostro. Questo tipo di percorso formativo favorisce l’apertura di nuovi mercati e di nuovi sbocchi commerciali poiché le competenze linguistiche e culturali possono aumentare la possibilità di trovare un ottimo posto di lavoro. In particolare, la padronanza di alcune lingue straniere rappresenta un grande vantaggio concorrenziale. Per questo motivo è opportuno che i giovani possiedano le qualità necessarie in ambito linguistico per affermarsi sul mercato del lavoro. Al giorno d’oggi, l’investimento in competenze linguistiche e interculturali può diventare un vero e proprio fattore di prosperità a beneficio di tutti.

Col passare del tempo, l’interpretazione è diventata sempre più indispensabile per via delle esigenze richieste dal mercato odierno. Nella vita quotidiana, negli scambi culturali e nelle relazioni internazionali assistiamo alla necessità di agevolare la comunicazione tra oratori di lingue diverse avvalendoci della traduzione. Questa è la ragione per cui le attività di traduzione e interpretazione sono all’ordine del giorno sia a livello europeo, sia a livello internazionale. Gli interpreti e i traduttori hanno il compito e le capacità di abbattere tutte quelle barriere linguistiche e culturali che rallentano e/o impediscono la comunicazione orale tra persone che non parlano la stessa lingua.

Al fine di collocare la figura e la professione dell’interprete all’interno dello scenario europeo, è bene fornire il contesto socioculturale nel quale ci troviamo: un continente molto diversificato, caratterizzato da una vasta gamma di idiomi, storie, usi e costumi in cui la traduzione è l’unico mezzo che contribuisce a rendere le società europee più coese.
L'Europa progredisce grazie a colloqui, negoziati e riunioni tra rappresentanti politici e sociali, funzionari pubblici e diplomatici all’interno degli organismi europei. Nel momento in cui essi parlano lingue diverse, le istituzioni europee ricorrono all'interpretazione di conferenza e alla traduzione. Le lingue costituiscono da sempre un patrimonio comune e sono considerate uno degli elementi cardine per la costruzione di un’identità condivisa.
L'Unione europea è l'unica organizzazione a livello mondiale che applica il multilinguismo, uno dei principi fondamentali dell'Unione stessa, presente sin dall'inizio del processo di integrazione. In nessun’altra organizzazione o continente, infatti, esiste un multilinguismo così assoluto. L’Unione europea promuove e incoraggia il multilinguismo, inteso sia come capacità del singolo individuo di esprimersi in più lingue, sia come la coesistenza di differenti comunità linguistiche in una specifica area geografica. Una politica di multilinguismo positiva migliora le opportunità nella vita dei cittadini: può aumentare l’occupazione, facilitare l’accesso a beni, servizi e diritti e accrescere la solidarietà, grazie a un maggior dialogo interculturale e a una maggiore coesione sociale. Il multilinguismo non è quindi soltanto la diffusione delle “semplici” conoscenze linguistiche, ma anche lo sviluppo di competenze professionali nel campo delle lingue e di nuove opportunità economiche.

In questo panorama così ricco e sfaccettato, gli interpreti svolgono un ruolo chiave fungendo da ponte verso altre persone, dando accesso ad altri paesi e culture e promuovendo la comprensione reciproca. Se oggi il mondo è così interconnesso lo si deve anche all’interpretazione, una disciplina capace di avvicinare popoli e culture molto distanti tra di loro. Gli interpreti possono essere considerati i pionieri della costruzione europea, non solo per il fondamentale ruolo di mediazione che da sempre svolgono nelle nostre istituzioni, ma anche per la loro formazione e per la loro esperienza di vita. Sempre a cavallo di lingue e culture diverse, gli interpreti sono forse coloro che tra di noi sono i più consapevoli della forza e del valore che appartiene alle nostre radici culturali e alla nostra varietà linguistica.

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