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Integrazione linguistica per migranti e dialogo interculturale

Mediazione Linguistica
  • 19 Dec 2022

Tesi di: Sofia Mancinelli

Integrazione linguistica per migranti e dialogo interculturale

La presente tesi è frutto della ricerca e dell’analisi della documentazione relativa agli interventi mirati all’integrazione degli immigrati con particolare riguardo nei confronti della realtà italiana. Questa trattazione ha lo scopo di evidenziare la realtà multiculturale in cui viviamo, e le modalità di adattamento che la società ha dovuto implementare per favorire l’adattamento ed uno sviluppo armonioso con i cambiamenti avvenuti a cavallo del XX e del XI secolo in seguito all’accelerazione della mescolanza di etnie e culture.

L’approfondimento di questo tema nasce dall’interesse e dal fascino che esercitano su di me le lingue che, ovviamente, riportano ad un paese, ad un popolo e alla sua cultura. Il fenomeno delle migrazioni mi ha sempre colpita, poiché evidenzia il tratto istintivo primordiale che caratterizza ogni essere umano, ovvero l’istinto di sopravvivenza. Nella tesi vengono trattati le molteplici ragioni per cui un individuo si sposta dal proprio paese natio, e tutti sono accomunati dal desiderio di poter vivere la vita, che sia questo il solo scopo o che sia quello di viverne una migliore di quella a cui, altrimenti, si sarebbe destinati. Negli ultimi anni, tramite media e politica, si è diffusa una certa intolleranza nei confronti delle migrazioni, si sono confusi i termini legati ad essa, si sono mescolati rifugiati e migranti, si sono spiegate in maniera sbrigativa le ragioni, non dando la giusta importanza alla voce di ogni persona, alla sua storia, ai suoi sogni. Con questo lavoro l’intenzione è restituire ad ogni termine il suo corretto significato, dignità alle motivazioni di ogni individuo migrante e uno sguardo di inclusione nei confronti della multiculturalità della società di oggi, che sia una ricchezza e non un difetto e che merita la giusta gestione per far si che diverse culture possano comunicare pacificamente e arricchirsi a vicenda.

Con il termine immigrazione si definisce ogni movimento migratorio, che sia esso individuale o di massa, generato da motivazioni lavorative, economiche, di studio o di instabilità del proprio paese d’origine. Questo movimento termina in un secondo paese in cui ci si stabilisce in maniera temporanea o definitiva. Nel nostro paese questo fenomeno è piuttosto recente, mettendo l’Italia di fronte ad un repentino cambiamento e dunque alla necessità di adattarsi alla nuova realtà sia dal punto di vista economico, culturale, politico.

Essendo la migrazione ormai parte integrante di ogni paese, c’è dunque da analizzare quanto i paesi riceventi si attivino per promuovere questa integrazione, argomento centrale di questa dissertazione che analizzerà in particolar modo l’integrazione tramite la conoscenza linguistica. In ordine, nel primo capitolo verranno trattate le caratteristiche dell’immigrazione e della migrazione, facendo una distinzione tra i termini legati a questo tema, in particolare tra migranti e rifugiati che vengono spesso confusi anche a causa della narrativa dei mass media. In seguito verrà anche fornito un breve sguardo sul futuro di questo fenomeno e, dunque, cosa accadrà nei prossimi anni con l’aumento di fenomeni come la globalizzazione. Oltre a fornire un’analisi dal punto di vista antropologico della migrazione in Italia, dal suo principio ad oggi, verranno trattate anche le politiche messe in atto dall’Unione Europea allo scopo di garantire l’integrazione dei migranti. Al concludersi del primo capitolo verrà presentata un’introduzione alla didattica dell’italiano che verrà approfondita nel capitolo centrale di questo lavoro.

Nel secondo capitolo si tratterà, come anticipato, della lingua come elemento a garanzia dell’integrazione andando ad analizzare come le istituzioni europee ed italiane si siano messe in moto affinché l’apprendimento linguistico fosse offerto a tutti in maniera gratuita. In seguito alla realizzazione di programmi di formazione linguistica si è avuta la necessità di trovare uno strumento adeguato a realizzare valutazioni coerenti, per questo è nato il QCER. Questo strumento ha l’obiettivo di definire uno standard con il quale misurare le competenze raggiunte dagli studenti di una lingua straniera europea. Tramite il QCER, che tuttavia resta uno strumento non obbligatorio ma sicuramente molto utile, è stato possibile valutare lo studente con le sigle ormai conosciute da tutti che vanno da A1 a C2 e sono in grado di inquadrare tempestivamente le competenze linguistiche generiche del discente. A proposito di discente, quest’ultimo rappresenta il soggetto principale del secondo capitolo, nonché il protagonista di questa dissertazione, volta all’analisi di come gli sia permessa e agevolata l’integrazione da vari punti di vista, compreso quello linguistico. L’individuo apprendente si ritrova, molto spesso, in una classe che può essere anche numerosa, ma che non è in nessun modo omogenea. Infatti, ogni persona che compone una classe nel proprio paese natale è formata da individui molto diversi tra loro, quindi se si prova ad immaginare le differenze che intercorrono tra persone che si sono spostate dai loro paesi e per le ragioni più disparate, viene automatico immaginare quanto il loro approccio possa essere unico. In questa tesi verrà analizzato infatti anche il background del discente, che è fondamentale da conoscere per poter realizzare un programma di apprendimento adeguato alle conoscenze pregresse e all’approccio alla realtà.

Nel capitolo conclusivo, rimanendo nel tema delle migrazioni, verrà analizzata una delle sue maggiori conseguenze: il multilinguismo. Questo fenomeno caratterizza ogni paese in cui sia presente più di un popolo e, dunque, più di una lingua, ed è fortemente difeso dalla comunità europea che considera il multilinguismo una delle caratteristiche che rende una società più unita e solidale. Tuttavia, il multilinguismo rivolto alle realtà straniere non è l’unico che esiste. Infatti, in Italia, esistono altre lingue all’interno dei confini parlate da cittadini che potremo definire bilingui, in quanto conoscono e utilizzano i dialetti o lingue appartenenti a minoranze.

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