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TRADURRE L’ORIENTE - Dal Giappone all’Italia attraverso il cinema

  • 14 Jun 2022

Tesi di: Francesca Amato

«Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.»
-Akira Kurosawa


Fin da piccola, grazie ai miei genitori, ho avuto una passione per il cinema. I primi anni della mia vita però sono stati pieni per lo più di prodotti cinematografici provenienti da Stati Uniti, Regno Unito e Spagna.
Crescendo e studiando lingue mi sono avvicinata a nuove culture e a nuove visioni del mondo e di conseguenza a nuovi modi di fare cinema. Quello che mi ha conquistato di più però è il cinema giapponese.

L’obiettivo della presente tesi di laurea è quello di porre l’attenzione del lettore sul mondo cinematografico giapponese, che non ha quasi nulla da invidiare a quello americano e sulla traduzione audiovisiva di questa particolare cultura.

Nel primo capitolo verrà trattata la storia del cinema giapponese e dei suoi esponenti, dagli inizi con il muto e la figura dei benshi, passando per la sua età d’oro arrivando infine agli anni più recenti con l’avvento degli anime.

Nel secondo capitolo si passerà gradualmente dal Sol Levante al nostro Bel Paese. Si analizzeranno le uguaglianze e le differenze tipiche dei due paesi che saranno messe a confronto. Si passerà poi a parlare di come l’Italia ha accolto i prodotti cinematografici nipponici e infine si parlerà dell’arte imperfetta del doppiaggio e del doppiatore.

Nel terzo capitolo invece ci si concentrerà su uno dei pochissimi dialoghistiadattatori che lavorano con i prodotti cinematografici giapponesi, passando direttamente dalla lingua nipponica a quella italiana, ponendo l’accento sul suo stile e se le sue scelte e i conseguenti scandali che lo vedono protagonista valgano più o meno la pena.

Infine nel quarto capitolo si vuole mostrare tre particolari capolavori che il Giappone ha saputo regalare al mondo sin dagli anni ’50 cercando di stimolare la curiosità del lettore.

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