Il programma Erasmus + non si ferma
Lo conferma il progetto di digitalizzazione che proprio a giungo finirà la fase di sperimentazione per iniziare a vivere di vita propria: un sistema informatico e una App renderanno tutti i documenti paperless.
Lo conferma la fiducia che, anche questo Anno Accademico 2020-2021, nonostante tutte le difficoltà dovute al Corona Virus, gli stanno accordando studenti, docenti e personale universitario.
Il periodo di pandemia sta segnando la storia dei nostri paesi con grandi restrizioni e inversioni di rotta. Le università, gli istituti di formazione, le scuole, sono state obbligate da mesi ad interrompere la didattica in presenza, ad introdurre la formazione a distanza, le lezioni da remoto, con tutti i limiti di socialità che ciò ha comportato e comporta tuttora in cui, in molti casi ancora, si è costretti a continuare le lezioni davanti ad uno schermo o tuttalpiù ci si approccia con la forma diversificata della didattica blended.
Gli studenti partecipano con molto rigore alle attività universitarie e rispettano le disposizioni prese dal MUR, ovviamente in loro è molto forte l’esigenza di ritornare alla normalità. Di ritornare nelle aule, di rivedere il corpo docente e tutti i colleghi di corso.
La parola chiave è mobilità: uscire di casa per recarsi in ateneo, preparare la valigia per andare a studiare all’estero con una Borsa di Studio Erasmus, come si fa da oltre trent’anni!
Molti hanno il grande desiderio di compiere la loro prima o seconda esperienza di mobilità all’estero grazie al Programma Erasmus+, quel programma che ha portato oltre dieci milioni di individui in mobilità nei vari paesi della UE, sono oltre mezzo milione gli studenti universitari italiani che dal 1987 hanno partecipato al programma, per studiare presso altri atenei, presso istituzioni partner, o per lavorare come tirocinanti all’interno di organizzazioni, aziende, società, straniere al fine di esperire nella pratica quanto appreso in aula.
Keyword: Mobility, Viaggiare
Arianna, Gabriele, Federico, Aurora, Alessia, e molti altri, sono tra i tanti nomi degli studenti che hanno scelto quest’anno di partire nonostante la pandemia, di affrontare in sicurezza il loro semestre Erasmus in Francia, Spagna, Germania, Ungheria... o in altri paesi europei. Non temono che possa succedere qualcosa, conoscono bene le misure di protezione che devono rispettare ed eventualmente, si adegueranno alle disposizioni locali in caso prevedano la quarantena o periodi di didattica online. Ciò che importa è poter partire; poter conoscere nuove realtà e persone, entrare in reale contatto con altre culture, creare un network che potrebbe essere utile per la vita sociale e lavorativa futura; sentire che si è protagonisti in un ambiente internazionale in cui poter sperimentare tutte le lingue che si conoscono, e loro, in quanto studenti della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Gregorio VII a Roma, di lingue straniere ne conoscono molte.
Resilienza per le grandi sfide globali
Un programma che rafforza le capacità individuali, contribuisce a migliorare le abilità linguistiche, apre le menti e crea connessioni ma soprattutto concorre a mettere al centro dello sviluppo di ogni singolo paese dell’UE le nuove generazioni che saranno le vere protagoniste della ripresa economica dei prossimi decenni contribuendo a creare più inclusione e tolleranza, rafforzando la ricerca in campo scientifico e tecnologico. Il 2021 significa soprattutto spinta verso una digitalizzazione che porterà allo snellimento del sistema paese con un grande ritorno nell’impatto sociale a largo spettro.
Il programma Erasmus coadiuvato da tutti gli istituti universitari partecipanti farà da apripista tra i giovani attrezzandoli per il progetto EWP, Erasmus Without Paper , il progetto che permetterà loro di sburocratizzare le procedure finalizzate alla mobilità internazionale, alleggerirne i passaggi per correre più veloci verso l’Europa.
Tibor Navracsics, Commissario Ue responsabile per Educazione, cultura, gioventù e sport, sottolinea:
“Erasmus mette insieme persone da diversi contesti e contribuisce a costruire società più aperte e tolleranti. Il mio desiderio è che la generazione Erasmus contribuisca a rendere più forte l’Europa.”
https://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/news/facilitating-student-and-staff-exchanges-eliminating-paperwork_it
http://www.erasmusplus.it/a-genova-le-novita-erasmus-del-2020-per-luniversita/
Prof.ssa Cinzia Pierantonelli
SSML Gregorio VII
Roma